Storyweek #11

Cosa circola nel web questa settimana?  I nostri consueti #storyweek servono a capire proprio questo, pronti a scoprirlo?

Tutti i link abbreviati con il servizio di Google saranno “rotti” a servizio dismesso. Non manca poi così tanto.

Nella vita di chi scrive

“Nessuno può dire di avere iniziato a scrivere con l’intenzione di farsi del male. Se mai il contrario. Si comincia usando la scrittura come una specie di medicinale fatto in casa, per supplire a qualcosa che manca, curare quello che non va. In questo senso, la dipendenza dalla scrittura funziona nello stesso modo in cui funziona qualsiasi dipendenza: nessuno inizia a drogarsi perché vuole mettersi nei guai o rendere la propria vita un calvario. L’aspirante tossico cerca qualcosa di meglio, una via di fuga che lo porti altrove. Vuole una medicina o forse, semplicemente, è troppo curioso per accettare la sua condizione. L’aspirante scrittore è uguale: inizia per disperazione, noia o curiosità, completamente ignaro – nonostante gli avvertimenti dei più esperti, di chi ne è uscito, di chi l’ha vissuto – del guaio in cui sta andando a ficcarsi”.

C’è un modo per scoprire quante sono quelle applicazioni che nella maggioranza dei casi saranno servite una volta o poco più.

I migliori libri di marketing da leggere assolutamente

I migliori libri di marketing sono tutti quei testi che non puoi non avere se lavori già nel marketing, se vuoi iniziare a lavorare in questo settore o semplicemente se desideri una maggiore consapevolezza della realtà che ti circonda.

Come diventare immuni agli update algoritmici di Google

“La necessità di diventare un brand.

Su questo blog l’abbiamo ripetuto più volte ed è scritto anche nell’introduzione del mio libro: oggi ogni azienda ha necessità di diventare un brand, trasformandosi in editore e promotore di contenuti. Nel lungo termine questa strategia è sempre vincente, c’è poco da discutere. È vincente anche nella SEO. L’era in cui si intendeva la SEO come la redazione di title tag e link building sta volgendo al termine.”

Le condivisioni sui Social Media sono in calo, meglio puntare sulla qualità

Le condivisioni sui Social Media sono in calo, è un dato inconfutabile che chiunque gestisca un sito o un blog può constatare. E anche le visualizzazioni delle pagine, come rileva nel suo “Content Trends Report 2018” Buzzsumo. La saturazione dei contenuti porta sempre più verso una riduzione dell’attenzione del pubblico, quindi verso una riduzione delle condivisioni.