Cosa abbiamo letto di interessante questa settimana nel web?

– Face App: alcune considerazioni sull’app che sta facendo invecchiare tutti.
– Odiare ti costa: al via in Italia una campagna per l’assistenza legale a chi è vittima di calunnie, diffamazione, hate speech e “leoni da tastiera”.
– Anche il settore dell’automobilismo si sta spostando verso l’e-commerce, una cosa all’apparenza impossible che ci fa porre un paio di domande

#01

Che sia agitato come una minaccia di catastrofe (oh mio dio che impressione) o come un radioso avvenire (sarò fico anche a 60 anni) è una presa in giro tanto quanto il filtro che leviga e abbellisce. Non ti fidare mai di chi ti offre un futuro, è un bugiardo. Anche se è un’app. Questa frenesia di massa, però, può essere letta come una metafora, prendiamola come un monito silenico: stiamo invecchiando sui social. Stacchiamoci un po’ e torniamo giovani, almeno d’estate.

#02

Parte in Italia una campagna per l’assistenza legale a chi è vittima di calunnie, diffamazione, hate speech e “leoni da tastiera”.

“Se il diritto di critica la libertà di opinione, la libertà di dissenso, anche aspro, duro, netto, schietto, sono diritti sacri e inviolabili, la diffamazione, l’ingiuria, la calunnia, l’offesa e la minaccia non lo sono. Sono delitti che arrecano danni che vanno risarciti. Fino a oggi le vittime di questi delitti sono state lasciate sole”
Quello di Megan Rapinoe, capitana della nazionale femminile di calcio degli Stati Uniti è uno dei discorsi più belli (e fatti meglio) dell’anno.

#03

Britta Seeger, alla guida di marketing e vendite di Mercedes e nel board di Daimler, lo dice senza mezzi termini: «Ci aspettiamo che entro il 2025 un quarto delle nostre vendite mondiali avverrà online»
Il digitale è arrivato e le aziende che lo hanno capito lo stanno sfruttando a loro vantaggio, gli altri si limitano a dire “Ma nel mio settore è diverso, non funziona.”