Martin Brando e il Brand Festival

guida (per ragazzi) all’utilizzo dei social media

Dal 27 marzo al 2 aprile Jesi si è fatta teatro di un grande spettacolo. Protagonista la Brand e gli elementi che partecipano alla sua creazione e valorizzazione: il territorio, le imprese che lo abitano, le persone che lo vivono. La brand, rigorosamente al femminile, perché si è parlato del valore della marca nel suo insieme, con la sua capacità di sapersi raccontare, di coinvolgere, di creare appartenenza.

Un evento, il Brand Festival, che ha generato una forte sinergia tra i diversi attori e generato discussione e confronto sui grandi temi del branding e della comunicazione. Perché se è vero che “non si può non comunicare”, allora è necessario essere in grado di farlo nel modo giusto o, almeno, consapevolmente.

Il Brand Festival è riuscito a creare condivisione e partecipazione, a non essere autoreferenziale. È riuscito a coinvolgere le persone attivamente, mettendo al centro le competenze di ognuno.

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Ph. Massimiliano Fabrizi

Anche noi della Martin Brando siamo orgogliosi di aver potuto donare un po’ delle nostre conoscenze, mettendole a disposizione di una parte fondamentale di quelle che sono “le persone”: i ragazzi. Essere un “Nativo Digitale”, infatti, non equivale a essere “Consapevole del Digitale” e disporre di determinati strumenti non è sinonimo di avere le capacità necessarie ad utilizzarli nel modo più adeguato. Sempre più urgente si fa infatti la necessità di guidare i nostri ragazzi verso un corretto utilizzo del web e dei social media, accompagnandoli attraverso un terreno vastissimo e indefinito. Un terreno tanto accattivante quanto complesso.

Durante l’incontro che si è svolto presso la Scuola Media Federico II di Jesi, Silvia Ciccomascolo del Martin Brando Team ha quindi cercato di fornire ai ragazzi gli strumenti per riuscire ad orientarsi nel “fantastico” mondo della comunicazione online. Anche i ragazzi si interrogano, chiedono e cercano di capire: è importante riuscire a dare loro delle risposte, ponendo attenzione ai rischi della navigazione in internet, ma senza passare per la sua demonizzazione. Che i ragazzi utilizzino la rete per comunicare, giocare o studiare è un dato di fatto. Cerchiamo allora di fornire loro qualche spunto di riflessione utile per guidarli attraverso il come di questo utilizzo.

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Si è parlato dell’importanza della reputazione on-line, cercando di creare consapevolezza attorno ad alcuni concetti fondamentali. Partendo dal fatto che questi spazi, che spesso percepiamo come privati, in realtà sono pubblici, ed è utile averlo bene in mente nel momento in cui andiamo a raccontarci nella rete. Perché “verba volant, scripta (et foto – verrebbe da aggiungere) manent” è una verità che resta immutata. E allora ricordiamoci che quello che pubblichiamo, anche se lo cancelliamo, rimane e che abbiamo una responsabilità non solo verso gli altri, ma anche e verso noi stessi.

E se la prima responsabilità che abbiamo verso noi stessi è quella di essere felici, allora dobbiamo fare un grande lavoro su noi stessi per imparare a gestire l’ansia che deriva dall’essere “tagliati fuori”, da non essere dentro l’incessante flusso di comunicazione online. Il desiderio di comunicazione è innato nell’essere umano ed esso non cambia se parliamo di comunicazione online. A cambiare sono le forme che assume e le conseguenze che ne derivano.

Questo è quello che ci auguriamo di aver trasmesso ai ragazzi, affinché diventino comunicatori digitali più consapevoli della generazione che li ha preceduti.