Storyweek #44

Ritorna lo storyweek, commenti e riflessioni su alcuni articoli che abbiamo letto questa settimana.

#01

La Nuova Zelanda è il primo Paese occidentale a presentare una legge di bilancio incentrata sul concetto di “benessere” dei cittadini più che sul Pil. Una promessa fatta in campagna elettorale dalla premier progressista Jacinda Ardern che è diventata un piano di spesa pubblica i cui pilastri sono salute mentale, lotta alla violenza domestica e alla povertà infantile, economia green e contrasto alle disuguaglianze delle popolazioni Maori.

La sfida – ambiziosa e per molti velleitaria – non è quella della decrescita felice o della fine del Pil e del capitalismo, ma è quella di guardare nel profondo della società, dei suoi mali e delle sue diseguaglianze. Che non arrivano con i gommoni, ma sono nelle nostre case e nei nostri quartieri. Ciò merita attenzione, tempo, fatica, visione. Merita risorse finanziarie e coraggio che non deve arrivare solo dalla beneficenza e dal volontariato, ma anche dalla capacità politica.

#02

I social non possono più essere considerati un passatempo per i ragazzi. I Social oggi sono i luoghi dove le persone discutono e si informano, per le aziende devono diventare luoghi in cui farsi trovare dalle persone interessate al brand e dove creare con loro dialogo e una relazione. Non è solo questione di vanità e di presenza, uno dei punti di forza dei social è quello di disporre di funzionalità, gratuite e a pagamento, che li rendono un ottimo strumento di marketing e di generazione di lead.
Le aziende che lo hanno capito e hanno investito in questo oggi ne stanno traendo ottimi frutti.

#03

Il video del padre che aiuta il figlio-figlia a radersi la prima volta è veramente commovente…

Quando è una multinazionale a schierarsi in maniera così netta, dobbiamo credere alla pancia che dice che questa scelta sa di buono, oppure pensare a quanto rende oggi polarizzare il proprio pubblico e a quanti dati si hanno a disposizione per scegliere prima di farlo la fetta migliore?